Qual’è la cosa che amo di più nel mio lavoro? Esprimere me stessa, attraverso l’immaginazione creo nuovi mondi usando disegni, parole, colori o diversi materiali.

Qual’è la mia idea di felicità? Fare quello che voglio, vivere liberamente.

Qual’è la mia più grande paura? Arrendersi alla noia.

Qual’è l’aspetto che critico di più di me stessa? Solitamente lavoro molto duramente ma a volte mi ritrovo ad essere indulgente. Questo mi porta ad avere la sensazione che il mio lavoro non sia finito, come una porta lasciata aperta.

Nella mia professione quale persona, tra i viventi, ammiro di più? Coloro che non hanno perso se stessi e se lo hanno fatto, quelli che sono stati in grado di ritrovare la propria strada o reinventarsi

Qual’è la mia più grande stravaganza? Quando le persone mi incontrano per la prima volta dicono spesso che sono una persona molto insolita, anche mio marito lo confermerebbe aggiungendo che non sono esattamente una persona conforme agli schemi. Ad essere sincera, mi piace il fatto che le persone dicano che ho un metodo eclettico di pensare per risolvere i problemi in modo creativo.

In quale occasione mentirei? Solo se fosse necessario, ma solo con le migliori intenzioni.

Qual’è la cosa che mi piace meno nel mio lavoro? La lentezza. Mi prendo il tempo necessario per pensare e creare, ma in questo mondo veloce e frettoloso a volte mi sembra di essere in ritardo.

Quando e dove sono stata più felice, nel mio lavoro? Posso definirmi fortunata e grata poiché posso dire di avere più di un momento felice nella mia carriera lavorativa. Può sembrare banale, ma per me è l’esatto momento in cui mi rendo conto che ho completato un progetto o ogni volta che vedo una mia opera esposta o pubblicata. Infine, quando qualcuno mi dice che un mio lavoro gli è piaciuto o mi racconta la propria interpretazione, significa che il mio messaggio è stato ricevuto o qualcosa del mio lavoro li ha colpiti.
Il mio “rifugio”? La mia scrivania, dove ho tutti i miei strumenti e di solito metto le idee su carta.

Se potessi, cosa cambierei di me stessa? Ho passato tutta la mia vita a pensare che le persone non si ricordassero di me o non mi riconoscessero; forse perché mi sono sempre accompagnata a persone molto estroverse o con una personalità esuberante, mentre io sono solitamente quella più silenziosa, calma, imperturbabile.

Qual’è il mio più grande successo nel lavoro? Quando inizia un dialogo diretto, formativo e arricchente attraverso la cooperazione con esperti del settore.

Dove mi piacerebbe di più vivere? Adorerei essere cittadina del mondo. Detto questo, quello che sto cercando attualmente è la tranquillità e la quiete per vivere il momento e godermi il mio tempo.

Qual’è il mio bene più prezioso? La mia famiglia e i miei amici. La mia famiglia “pelosa”.

Qual’è la mia caratteristica più marcata? La semplicità. Linee, forme lunghe, pochi colori, volumi e sfondi piatti o addirittura inesistenti, immagini e parole semplici. Qualcosa di sospeso nel tempo.

Qual’è il luogo della mia città più stimolante? Non credo di averne uno specifico. Ma potrei nominarne uno per ogni città che ho visitato, in ogni caso preferisco gli spazi verdi.

Qual’è il mio posto preferito nella mia città dove bere e mangiare? Quando ero piccola mio padre mi portava spesso in un piano bar dove facevano gigantesche coppe gelato, si sentiva il profumo di arachidi e pretzel. Era un posto tranquillo, come fermo nel tempo, elegante e semplice allo stesso tempo.

Quali libri hanno influenzato la mia vita e come? Sono un’appassionata lettrice. Adoro autori come Neil Gaiman, J.K. Rowling, Beatrix Potter, Luis Sepúlveda, Italo Calvino, Stefano Benni and Corrado Augias perché hanno la capacità di trascinarti nel loro mondo, con le loro parole hanno l’abilità di farti pensare e leggere, ancora e ancora, dicendo: solo un’altra pagina. Devo menzionare i classici, formativi durante la mia adolescenza, come Jane Austen, Virginia Woolf, Dorian Gray, William Shakespeare, Ugo Foscolo, Giuseppe Ungaretti, Edgar Alla Poe, Arthur Conan Doyle e molti altri. Ed inoltre La collina dei conigli di Richard Adams, Piccole Donne di Louisa May Alcott, Espiazione di Ian McEwan e Lettere a Theo di Vincent Van Gogh.

Si muore una volta sola. Quale musica ascolterei nel mio ultimo giorno? Musica rock, potrei nominare Elvis, Cranberries, Fleetwood Mac, Ramones, Lenny Kravitz e Johnny Cash tra tutti gli artisti. Qualche canzone di Lucio Battisti, Roberto Vecchioni, Max Gazzè, Mina e Lucio Dalla. Un po’ di musica classica che adoro. Altre due canzoni suggestive da ascoltare: Welcome home dei Radical Face e la versione della serie Magicians di Take on me.

Chi è il mio eroe o eroina di fantasia? Sailor Moon, Sherlock Holmes, Albus Dumbledore e Minerva McGonagall.

Chi è il mio eroe o eroina nella realtà? Vincent Van Gogh, Kurt Schwitters, Elizabeth II, Mary Shelley, Miuccia Prada.

Quale film consiglierei di vedere una volta nella vita? I primi che mi vengono in mente sono la saga di Harry Potter, L’attimo fuggente, Romeo + Juliet, Kill Bill, La bella addormentata nel bosco.

Che ruolo gioca l’arte nella mia vita e nel mio lavoro? Ad un certo punto della mia vita, per un periodo non ho più disegnato, scritto o ascoltato musica. Ad essere sincera, quando ho ripreso a fare tutto questo mi sono sentita nuovamente me stessa. L’arte è il mio ambiente naturale, l’arte è la mia vita.

Cosa significano per me le parole “Sei il narratore della tua stessa vita”? Mi piace pensarla così. Citerò quindi le parole di J.K. Rowling: “Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità.”

Chi è il mio più grande fan, sostenitore e complice? Mio marito. Mio papà. Alcuni dei miei più cari amici.

Con quali persone o aziende mi piacerebbe lavorare nel 2020? Mi piacerebbe incontrare di nuovo Anna Castagnoli che è stata una delle mie insegnanti di illustrazione, è così carismatica. Investe molte delle sue energie per incoraggiarti e aiutarti ad indirizzarti nel tuo percorso. Inoltre, ci sono così tanti artisti e case editrici che ammiro, per citarne alcuni: LO Editions, Edizioni Clichy, NubeOcho, Topipittori, Flying Eye Books, Candlewick press, Chronicle Books.

Su quale progetto, nel 2020, non vedo l’ora di lavorare? A causa del coronavirus il 2020 si sta rivelando un anno davvero particolare. Sto lavorando e pianificando alcuni progetti e collaborazioni, come artista e autore (per questo posso dire che c’è qualche progetto libro in corso), ma non voglio aggiungere altro. Incrociamo le dita.

Dove puoi trovare me o il mio lavoro nel 2020? Di nuovo, a causa del coronavirus e della situazione pandemica, molti appuntamenti sono stati rimandati. Ad Aprile è stato pubblicato il mio nuovo libro per bambini Quanto è alto? (Edizioni Il Ciliegio), inoltre sto partecipando proprio il questi giorni all’iniziativa Autori Take Away, dove ognuno può prenotare la propria copia con dedica personalizzata dell’autore o dell’illustratore in una libreria locale indipendente. Come sempre il mio altro libro per bambini Avventura sulla Neve (Edizioni Arpeggio Libero) si può facilmente trovare in varie librerie. Durante il lock-down sono stata coinvolta in due progetti promossi da The Draw and Travel. Il primo è una collaborazione con il NY Times Travel dove si chiedeva di creare una mappa di un luogo che conosci e ami, il secondo Mapping this Moment richiedeva di documentare l’esperienza personale della pandemia.

Cosa significano per me le parole “La passione non finisce mai”? Il tuo talento è sempre con te. Sta a noi fare uso di questo dono, dove e quando vogliamo.

Quali eroine creative Peter dovrebbe invitare a raccontare la loro storia? Chiara Fedele, Carla Manea, Giulia Sagramola.

Come puoi contattarmi? Puoi trovare il mio lavoro sul mio portfolio on-line: https://giuliapoggio.wixsite.com/portfolio
O nella mia pagina facebook: https://www.facebook.com/gvpoggio/
La mia email è: gvpoggio@gmail.com

Here follows a message of Peter de Kuster, founder of The Heroine’s Journey